L’ingresso del bambino nella Scuola Materna comporta notevoli cambiamenti, quali per esempio capire e adattarsi al punto di vista dell'altro e alle sue esigenze; oppure autoregolare le emozioni e inibire le manifestazioni di aggressività ma anche difendersi, quando occorre; collaborare con gli altri trovando e rispettando il proprio posto nel gruppo. Il bambino deve cioè acquisire nuove regole di comportamento. Per questo motivo la scuola materna riveste un ruolo importante nel processo di socializzazione; sarà alla materna che si struttureranno le prime forme di amicizia.
Il bambino sceglie il suo amico in base alla familiarità: l'amico è il compagno che si incontra più spesso rispetto agli altri; ma anche in base alla selettività: l'amico viene scelto per qualche caratteristica che lo distingue rispetto agli altri.
E avendo scelto il proprio amico in base della familiarità e della selettività, il bambino vivrà in una dimensione di piacere reciproco poiché l'amico corrisponde agli stessi sentimenti di simpatia, il tutto rafforzata dalla condivisione che, rinforzando il piacere, confermerà la selettività e quindi costruirà una familiarità più profonda.
Le differenze di genere, sono molto importanti nella socializzazione a scuola: i maschi stabiliscono gerarchie ben precise, interagendo a volte in modo rude per le dominanze, misurando nella socializzazione la loro forza fisica. Le bambine mostrano un ascolto e una competenza verbale spesso molto efficace nella relazione anche con il proprio genere; sono senza dubbio meno aggressive e più conformiste.
Questi schemi comportamentali sono spesso il risultato anche dei rinforzi sociali, di stereotipi proposti dai media, ma anche dalla famiglia.
Ma, e soprattutto alla scuola materna, la socializzazione più coinvolgente ed educativa è quella nel gioco! Le attività ludiche hanno, all’inizio della vita, lo scopo di mantenere l’interazione fra genitore e figlio: si tratta di giochi fortemente ritualizzati dove sia il bambino che l’adulto applicano schemi di presenza e continuità. Si tratta quindi di gioco fortemente rassicurante, che permette al bambino di non perdere la stabilità delle relazioni.
Un aspetto importante del gioco è rappresentato dalle caratteristiche fondanti del gioco caratterizzate da ritmicità, reciprocità, alternanza dei turni (es. il tradizionale “dai e prendi”, scambio continuo della ritualità).
Molti sono stati gli psicologi infantili che hanno redatto delle classificazioni dei giochi: dal solitario, ai giochi di “finzione” (imitazione degli adulti); dai giochi “violenti” delle finte battaglie,al gioco sensoriale (manipolare, toccare, sentire, etc); dai giochi “delle regole” (atti a superare l’egocentrismo della primissima infanzia) al gioco verbale (cantare, recitare); e poi ancora giochi collaborativi, da spettatore e così via.
E la scuola materna è senza ombra di dubbio una buona palestra per socializzare, per molti bambini la prima esperienza di relazioni sociali al di fuori della famiglia.
D. Tomassini