Progetti Didattici per la Scuola dell'Infanzia

La lettura infantile: strategie

Oggi in Italia neppure la metà delle famiglie con un figlio in età inferiore ai 16 anni ha in casa un libro per l’infanzia. Fra i ragazzi quasi l’88% non legge nulla, a parte i testi scolastici.

Eppure sono proprio i bambini, in età prescolare, i veri estimatori dei libri, sempre pronti a rimanere incantati dalle pagine illustrate e ad ascoltare con interesse il racconto di una storia o di una favola.

Non ancora inseriti in un circuito scolastico, dove il leggere è dapprima un faticoso tentativo di decifrare le lettere poi un leggere per imparare la lezione, i bambini della scuola dell’infanzia si avvicinano al libro con curiosità e con piacere.

Una proposta buttata là, in modo frettoloso e disattento, con noncuranza o in momenti inopportuni non serve a nulla, mentre può diventare preziosa quando viene utilizzata per divertirsi tutti insieme (adulti e bambini ) per immedesimarsi in una storia, per facilitare, all’inizio dell’anno, l’inserimento dei più piccoli , desiderosi di quei rapporti individualizzati e di quelle atmosfere tranquille, che il libro indubbiamente suggerisce.

Il libro nella scuola dell’infanzia può essere anche un’occasione per sognare ad occhi aperti o , perché no, una possibilità per il bambino di entrare , senza che nessuno se ne accorga, nei panni di qualche timido protagonista per vincere le proprie insicurezze e le proprie paure.

Si tratta, quindi, di sapere anche intuire gli interessi e i gusti dei bambini, per poi imparare che spesso non coincidono con quelli degli adulti, ma sarà suo compito essere propositivo, partendo proprio dalle scelte fatte da loro stessi .Nell’ottica di quanto detto, nella nostra Scuola Materna Statale, già da alcuni anni si offrono ai bambini/e varie attività atte a sviluppare il loro interesse verso il libro, infatti tutte le insegnanti in ogni momento opportuno della giornata favoriscono svariate attività inerenti a questo fine.
In special modo si attuano attività di formazione alla lettura nei gruppi d’età per puntare ad obbiettivi specifici, giusti, stimolanti e adatti ai bambini coinvolti.

COME LEGGERE A UN GRUPPO DI BAMBINI

Non servono doti personali eccezionali ma piccole competenze per leggere a un gruppo di bambini.

La lettura ad alta voce è una pratica in cui le emozioni si trasmettono immediatamente sul filo delle parole e dei gesti, dunque l’unica ‘dote’ indispensabile è quella di provare piacere mentre leggiamo e mentre leggiamo una determinata storia. Viceversa, non riusciremmo a trasmettere emozioni positive e a coinvolgere i bambini. Di competenze ce ne sono molte e si possono conquistare con la formazione e l’allenamento: abilità narrative, gestione del gruppo, uso della voce e del corpo.

Durante la lettura la voce si usa con piccoli accorgimenti poiché essa è uno strumento musicale e come tale va usato. Va conosciuto, allenato e fatto suonare a seconda del tipo di storia, della prosa o della poesia, del discorso diretto ed indiretto, dell’età dei bambini, del luogo in cui avviene la lettura. Importante è comunque sapere che la voce non lavora da sola, ma bisogna saper gestire tutta la comunicazione non verbale: tonalità, mimica facciale, postura, gestualità”.

I criteri con i quali si scelgono i libri adatti vanno in base al lettore.
È bene che un lettore scelga e legga un libro che piace prima di tutto a lui, in questo modo riuscirà ad essere comunicativo ed efficace. Per scegliere i libri è importante vederne e leggerne molti, frequentare biblioteche e librerie specializzate, farsi dare buoni consigli, andare ad ascoltare qualcun altro che legge, tenersi informati nelle riviste e nei siti dedicati alla letteratura per l’infanzia. I buoni libri hanno una loro ‘anima’ e se la sappiamo cogliere avremo già delle idee su come leggerli ad alta voce e animarli.

Non sempre è' necessario suddividere le fasce di età dei piccoli ascoltatori con distinzioni nette, però le letture funzionano meglio se i bambini che partecipano sono omogenei per fascia di età, a partire da i 9 mesi circa (ma anche prima!). Per la prima fascia possiamoconsiderare bambini fino ad un massimo di 18 mesi, poi via via crescendo. Più che la distinzione per età, mi pare importante sottolineare l’importanza di gruppi piccoli (5-10 bambini se molto piccoli, 10-15 se più grandicelli) e la presenza e partecipazione dei genitori, soprattutto per i bebè sotto i 3 anni”.

Il modo migliore per rompere il ghiaccio e' senza dubbio l'accoglienza. Ogni lettore può trovare il proprio modo, l’importante è creare una situazione che ‘traghetti’ il bambino dalla realtà alla dimensione della storia fantastica: una formula magica, una poesia, una canzone, un saluto speciale, qualcosa che in ogni caso sia calzato a pennello sul lettore, in modo tale che i bambini lo conoscano fin dai primi sguardi. La posizione fa la differenza, sia all’interno della stanza (evitare distrazioni), sia rispetto a chi ascolta (comunque “a misura” di bambino)”. Sopra un tappeto, in cerchio, comodità deve divenire la parola d'ordine rigirarsi su di una sedia non aiuta l'attenzione.

Capita di pensare che ci siano errori da non commettere durante la lettura, ma nessun errore è irreparabile! Meglio però spegnere almeno il proprio cellulare, cerca persone, tablet o altra diavoleria elettronica…non avere con sé solo lo stretto necessario: meglio avere sempre qualche storia in più, per poter scegliere che cosa leggere anche in itinere, in base al gruppo, all’attenzione, ai gusti, alle proprie sensazioni di lettore.
…non pensare ‘sono stato un cattivo lettore’ perché tutto non era sotto controllo: i gruppi sono sempre molto diversi l’uno dall’altro e le condizioni di lettura anche. Strada facendo si impara che i bambini hanno un modo molto creativo di conoscere i libri, per noi adulti quasi ‘anarchico’! È un gioco, dobbiamo giocare anche noi!

Con i bambini piccoli, di 2-3 anni, a volte meglio utilizzare dei “trucchi” per farsi ascoltare e tenere viva la loro attenzione, per esempio, più siamo noi stessi e animiamo la lettura con elementi che esprimono la nostra personalità e le nostre qualità (es.: chi ama cantare, proverà ad armonizzare alcune frasi/versi di un testo; chi è bravo a fare le voci, proverà a caratterizzare bene i personaggi; chi ha capacità artistiche costruirà qualche semplice complemento di scena per la lettura) più i bimbi saranno attratti da ciò che facciamo. I bambini molto piccoli amano interagire con l’oggetto libro (toccare le illustrazioni, i buchi, le alette), si sorprendono con i gesti ampi di apertura, chiusura e svolta delle pagine, ascoltano volentieri frasi ritmate e ripetute.

È bene alternare la lettura a momenti di pausa, di osservazione autonoma dei libri, di scambio di opinione sui libri, in questo modo si conosce il mondo dei bambini e le modalità attraverso cui loro entrano in contatto con i libri e le storie. È interessante e utile per ‘sintonizzarsi’ con i bambini utilizzare le lettura come uno strumento per interagire, conoscersi, dialogare. Questo è parte integrante dell’animare un libro e di quella che è definita lettura dialogica.

Capitano anche casi in cui i bambini non seguono, si alzano, interrompono la lettura con domande, sono rumorosi.
I motivi per cui i bambini possono avere tali comportamenti sono i più vari e possono dipendere dal loro carattere, dalla giornata o dal momento specifico (magari sono solo stanchi) o da alcune modalità del lettore che non favoriscono il coinvolgimento. Non tutto è controllabile da noi, ma bisognerebbe cercare di interpretare i segnali dei bambini con un po’ di intuito e agire di conseguenza. Bisognerebbe cercare di valorizzarli, di fali venire vicino al lettore come “aiutanti”, di chiamarli per nome e farli partecipare in modo più diretto alla storia.
Per concludere in maniera appropriata un’attività di lettura di gruppo, può funzionare: una brevissima storia che ci piace molto, una filastrocca, un saluto speciale. Oppure anche semplicemente un “ciao” detto con gioia ed affetto per i bambini che hanno partecipato alla lettura!

 

 

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