Progetti Didattici per la Scuola dell'Infanzia

Disturbo del linguaggio

PER APPRENDERE IL LINGUAGGIO: il bambino deve seguire alcune tappe specifiche....

  • Analizzare i suoni linguistici ed identificare le unità che costituiscono le parole,
  • Padroneggiare i pattern articolatori per produrre fonemi (=suoni) della propria  lingua,
  • Acquisire ed ampliare il vocabolario,
  • Padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche per articolare le parole in frasi,
  • Apprendere le funzioni comunicative del linguaggio in base al contesto ed all’interlocutore

DISTURBO DI LINGUAGGIO = Ritardo significativo nel raggiungimento delle normali tappe di sviluppo del linguaggio negli aspetti:

  • Fonetico-fonologico
  • Lessicale-semantico
  • Morfo-sintattico
  • Pragmatico
  • SECONDARIO: in associazione con altre condizioni patologiche : deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali.
  • PRIMARIO O SPECIFICO (DSL): disturbo di linguaggio in assenza di deficit: neurologici, cognitivi, dello sviluppo emotivo-comportamentale.

DSL: Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è un disturbo evolutivo del linguaggio, detto "specifico" in quanto non è collegato o causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come ad esempio ritardo mentale o perdita dell'udito.

  • 2-3 maschi ogni femmina
  • FAMILIARITA’
  • Diffusione del 5-7% in età prescolare

La presa in carico precoce..Perché ?

  • intervenire prima che si instauri la consapevolezza delle difficoltà..
  • prevenire il ritiro dall’interazione..
  • salvaguardare l’autostima del bambino
  • maggiore malleabilità e modificabilitàdel “sistema-bambino”MINOR TEMPO
  • MINOR COSTO

ripercussioni sugli apprendimenti scolastici..

Esistono diverse classificazioni del DSL….

CLASSIFICAZIONE DSL IC-10 (International Classification of Desases, 10° edizione)

  • DISTURBO DELL’ARTICOLAZIONE DEL LINGUAGGIO,
  • DISTURBO DELL’ESPRESSIONE DEL LINGUAGGIO,
  • DISTURBO DELLA COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO.

CLASSIFICAZIONE Chilosi, Cipriani, Fapore 2002

  • DISTURBO SPECIFICO RECETTIVO-ESPRESSIVO,
  • DISTURBO SPECIFICO ESPRESSIVO,
  • DISTURBO FONOLOGICO ISOLATO, disturbo che coinvolge solo le competenze fonetico-fonologiche.

Disturbo fonetico-fonologico

DISTURBO FONETICO: ( o articolatorio) Interessa gli aspetti meccanici della pronuncia dei suoni. Il b.o non sa produrre un determinato fono in nessun contesto

DISTURBO FONOLOGICO: Problemi di organizzazione linguistica dei suoni alterata componente simbolica, ovvero i meccanismi di rappresentazione e formulazione del messaggio verbale

ES: fazzoletto /tatoletto/  pianoforte /fianofote/  ciabatte /baciatte/

Come si presenta un bambino con DSL?

A - FONOLOGIA DEL DSL:

  • Inventario fonetico limitato
  • Persistere di processi primitivi di     semplificazione della parola
  • Strutture sillabiche limitate CVCV
  • Sfasamento cronologico: sistema fonologico più avanzato per alcuni aspetti ma gravemente in ritardo per altri  (ES: dice /s/ ma non /K/)
  • Errori non comuni (ES:scatola /satola/ anziché /katola/)

B – LESSICO DEL DSL

  • Lessico ridotto per estensione e varietà

C – MORFOSINTASSI DEL DSL

  • LME: incremento molto lento (24-36 mesi)
  • Persistenza di un’elevata percentuale di enunciati di una parola e al lento incremento degli enunciati multiparole
  • La percentuale di enunciati senza verbo persiste su valori elevati e mostra scarse variazioni nel tempo, mantenendo caratteristiche di telegraficità
  • Enunciati semplici (oltre 36 mesi): presentano per lungo tempo una organizzazione morfologica deficitaria (no segmenti fonetici indifferenziati)

C – MORFOSINTASSI DEL DSL

Morfologia flessiva: Il sistema delle flessioni verbali è acquisito molto lentamente e in modo incompleto; presenti errori come:sostituzioni dei modi del verbo con uso dell’infinito nella frase principale.

Morfologia libera: Compromissione maggiore degli articoli e dei clitici (categorie fortemente formalizzate e con minor contenuto semantico)

COSA FARE CON I BAMBINI CON DSL?

  • Ascoltare il bambino quando parla anche se mostra difficoltà con attenzione e serenità senza mostrare fretta e insofferenza
  • Favorire l’uso del gesto a supporto dell’efficacia comunicativa
  • Riformulare la produzione scorretta del bambino e non correggerla: il bambino impara implicitamente dal modello verbale adulto, non dall’esercizio diripetizione,quindi non ricattare per avere la produzione corretta
  • Semplificare il linguaggio
  • Denominare in modo contingente
  • Descrivere
  • Valorizzare le altre qualità del bambino in modo da aumentare la sua autostima
  • Lasciare che concluda sempre il suo discorso senza completare parole  e frasi

COSA NON FARE

  • Anticipare
  • Interrompere
  • Completare le sue parole/frasi
  • Dire che tanto si è già capito
  • Mortificare l’uso del gesto a sostegno del verbale
  • Chiedere di ripetere
  • Correggere l’errata pronuncia
  • ASPETTARE,
  • RIFORMULARE, RISTRUTTURARE!

 

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