Molte sono le tradizioni, le pratiche e i simboli familiari del Natale, come l'albero, il vischio, la stella di natale..eccone alcuni esempi da raccontare ai bambini per tener vive le tradizioni.
REGALI NELLE SCARPE
I bambini che abitano in Trentino o in Veneto,
la sera della vigilia di San Nicola, il 6 dicembre,
mettono fieno e sale nei loro scarponcini e li
collocano all’ esterno della soglia di casa.
Serviranno per l’ asinello di San Nicola che, dopo
Aver mangiato, riempirà le scarpe di dolci e
frutta secca.
L’ EPIFANIA
La Befana, una simpatica vecchia che viaggia
di notte a cavalcioni di una scopa, il giorno
dell’ Epifania (6 Gennaio) scende dal camino e
riempie i regali e dolcini le calze che i
bambini hanno appeso la sera prima.
I bambini che non meritano dolci sorprese
Avranno in regalo nero carbone.
IL CEPPO DI NATALE
In alcune regioni del Nord Italia alla
vigilia di Natale, i papà vanno nei boschi
per cercare un ceppo bello grosso da
bruciare nel camino.
Quando trovano quello adatto,
lo portano tra grandi festeggiamenti:
è il ceppo di Natale!
Porterà fortuna se lo si farà ardere per i
Dodici giorni del periodo Natalizio.
I MERCATINI DI NATALE
sono la tradizione natalizia per eccellenza,
sono numerose le città italiane ed internazionali
che ne organizzano uno, creando nella centro storico
un’atmosfera affascinante ed incantata,
anche il Mercatino ha origini molto antiche,
legate a storiche tradizioni.
IL TORRONE
il torrone è un dolce tradizionalmente natalizio.
Spesso però lo troviamo sottoforma di cioccolatino per tutto l’anno.
Noi italiani attribuiamo la nascita del torrone a Cremona,
ed in parte è vero, ma un prodotto molto simile ha origine
nel popolo arabo che poi lo esportò nella zona mediterranea,
in particolare Spagna ed Italia.
Il torrone spagnolo nacque nella regione di Alicante.
Alcune testimonianze parlano della sua comparsa nel XVI secolo.
Il torrone italiano, il cui luogo d’origine fu appunto Cremona, è ancora più remoto.
LA STELLA DI NATALE
La pianta più diffusa e tipica delle festa natalizie.
La protagonista di questa storia è una bambina messicana
che fa un dono bellissimo a Gesù nella notte della vigilia di natale.
A Città del Messico, viveva una povera bambina indiana di nome Ines.
La sera della vigilia di Natale voleva portare un fiore a Gesù Bambino ma
non aveva i soldi per acquistarlo. Girò per strada senza sapere cosa fare,
poi decise di raccogliere dei rametti da un cespuglio visto per caso tra i ruderi di una chiesa.
Dopo averli raccolti pensò di abbellire il mazzetto con l'unica cosa bella che possedeva:
un fiocco rosso per capelli. Arrivò alla chiesa che ormai era buio e Ines pensò
di non trovarci nessuno. Una volta davanti a Gesù Bambino, depose il suo mazzolino.
Subito dopo averlo messo vicino alla statua, sentì dietro di sé delle voci: erano delle
persone stupite ed incuriosite dal bellissimo fiore di Ines; così le chiesero dove
avesse trovato un fiore così splendido.
Ines si voltò verso il suo mazzolino e, incredula, vide che le foglie verdi del cespuglio
si erano colorate di rosso e le bacche color oro al centro avevano preso la forma di un cuore.
Ines tornò a casa felice pensando che a Gesù fosse piaciuto il suo dono perché lo aveva
trasformato nel fiore più bello del Messico: la Stella di Natale.
IL PRESEPE
La tradizione del presepe ha origini antichissime, infatti deriva dal culto dei Lari,
diffuso fra i Romani e gli Etruschi. I Lari erano gli antenati e venivano rappresentati
con delle piccole statue. Il 20 dicembre le statue venivano disposte sopra
un piccolo altare presso il quale la famiglia si riuniva per pregare.
La tradizione del presepe è particolarmente radicata a Napoli. Le statue,
in legno e vestite con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie opere d'arte.
Le tradizionali tecniche di produzione artigianale risalgono al XV secolo.
A Napoli, l'Associazione Italiana Amici del Presepio organizza ogni anno mostre di arte presepiale.
NATALE NEL MONDO
In altri paesi i protagonisti sono altri :San Nicola, Nonno Gelo, O Sinter Klaass.
Il Natale è comunque la festività più sentita nel mondo, ma il modo di festeggiarlo è vario,
e molto diverse sono le forme di celebrazioni che cambiano da paese a paese.
In ogni caso, la grande varietà di tradizioni popolari e religiose sono tutte vissute
con gioia insieme a parenti ed amici con i quali si scambiano doni per gioire ed offrire gioia.
In tutto il mondo il vero contenuto religioso del Natale si è andato modificando nel tempo
assumendo un aspetto consumistico e laico, ma molte sono le tradizioni rimaste immutate nel tempo.
Un elemento comune a tutti i festeggiamenti nel mondo è l’usanza di scambiarsi dei doni.
Mentre in Italia i doni vengono deposti sotto l’albero dal mitico vecchietto,
e si aspetta la mezzanotte per aprirli, in Francia i bambini mettono scarpe o zoccoli sul focolare
affinché Gesù vi deponga i doni, in Russia è Nonno Gelo, in Olanda è Sinter Klaass
che insieme al suo servitore, Pietro il Nero, porta tanti doni ai bambini buoni,
mentre in Spagna i bambini ricevono i regali il sei gennaio.
Altro punto in comune nella varietà di festeggiamenti è senz’altro il cenone
della Vigilia di Natale che è estremamente vario ma con elementi ricorrenti in ogni tradizione,
quale Il pane che è offerto nelle festività in forme e modi diversi come simbolo della eternità
e della fertilità della terra. Anche il fuoco è un forte simbolo del Natale, anche se l’originario ceppo,
simbolo del calore nei freddi mesi invernali è stato sostituito dalle candele, elementi essenziali
per conferire all’ambiente un vero spirito natalizio.
L'AGRIFOGLIO
è un arbusto spinoso con foglie di un bel verde scuro ed infiorescenze a grappolo di un rosso acceso.
E' divenuto simbolo di Natale perchè fin dai tempi dei primi cristiani era ritenuto un portafortuna ed era utilizzato per abbellimento
. Esso è, infatti, pieno di simboli: le foglie spinose ricordano la corona di spine di Gesù, il rosso delle bacche il suo sangue.
IL VISCHIO
è una pianta parassita con foglie verdi e bacche gialle piene di resina.
Secondo la tradizione, ripresa dai Celti il vischio porta fortuna.
Gli antichi popoli nordici lo ritenevano una pianta donata dagli dei, proprio perchè priva di radici,
ed era la pianta sacra alla dea dell'amore.
Da allora è tradizione che donare un ramo di vischio sia di buon auspicio e che scambiarsi
un bacio sotto di esso sia promessa di amore, pace e serenità.