Questo è il caso di Daniele, un bambino di 4 anni molto intelligente ma anche iperattivo e spesso violento con gli altri bambini. La sua particolare fantasia lo ha portato a convincere tutti gli altri bambini che lui possiede un lupo, lupo Gianni.
Daniele racconta “abita nella collinetta di fronte a casa mia…, lo porto al parco con il guinzaglio…, lui viene a trovarmi a casa e gioca con me…, ogni tanto passeggia sopra il tetto della mia casa e mi chiama dal camino. Lupo Gianni è mio amico e se io gli dico di mangiare tutti questi bambini della scuola lui li mangia…, …”. Ne parla sempre così tanto, anche con noi maestre, che a volte i bambini lo chiamano lupoGianni.
Durante il gioco libero o se deve partecipare a giochi di drammatizzazione, Daniele diventa aggressivo e violento e fa male agli altri, sembra non distingua il reale dalla finzione. Solo l’intervento dell’insegnante in quei momenti aiuta il bambino a calmarsi e a tornare nel mondo del reale e del giusto, a ristabilire fiducia e consapevolezza del proprio essere. Nonostante diversi tentativi di dialogo diretto o di giochi mirati, non hanno creato la possibilità di far emergere i vissuti emozionali più profondi del bambino. Il bambino in alcuni momenti sembra non avere contatto e consapevolezza dei sentimenti più profondi e che rappresentano la reale motivazione alla base del suo gesto.
Che cosa dunque attiva sentimenti intensi, di sofferenza, spingendolo a simili gesti?
Un richiamo dalla forte connotazione affettiva?
La mamma, molto sensibile alla problematica, si è resa disponibile a cominciare un percorso di studio del caso con uno specialista.
Allo stato attuale ( il bambino è ancora in terapia) è emerso che:
- Lupo Gianni risulta la sua proiezione (“lupo Gianni è buono ma a volte è anche cattivo…”)
- Lupo Gianni è la ricerca di sconfitta delle sue paure
- Lupo Gianni è il fratellino che gli toglie l’affetto della mamma e del papà
- Lupo Gianni può giocare solo con lui, è il suo amico
Ma alla domanda: - Sei tu lupo Gianni? - lui risponde: - No! -
Daniele è stato definito: ”UN GIGANTE CON I PIEDI D’ARGILLA”