La balbuzie infantile spesso spaventa poiché non se ne conoscono bene le cause e si tende a ignorare o sorvolare sulla questione. I genitori che si preoccupano tendono a immaginare il peggior scenario possibile, non riuscendo a mantenere un equilibrio tra conseguenze negative (che sono facili da predire) e conseguenze positive (che magari si può avere paura di sperare).
Come in tutte le cose, è probabile che tuo figlio avrà sia buone sia cattive esperienze a causa della balbuzie. É importante però non focalizzarsi soltanto sulle cose negative che possono – o non possono – accadere.
Compiere una diagnosi di balbuzie in età infantile non è sempre cosa facile poiché il linguaggio è ancora in fase di sviluppo. Tra i due e quattro anni la balbuzie è un fenomeno molto diffuso che tende a risolversi spontaneamente con la crescita e la maturazione.
In alcuni casi se accompagnata da disagio emotivo del bambino e da una pressione eccessiva dell'ambiente familiare sul linguaggio (ansia, correzioni etc.) può fissarsi in balbuzie effettiva. Si riscontra inoltre, più facilmente in soggetti che hanno una storia familiare di balbuzie, per cui si parla di predisposizione ereditaria-ambientale.
Una delle caratteristiche è l'andamento periodico (anche due o tre mesi di sospensione) e il presentarsi in circostanze particolari e ben precise, specialmente quando il bambino vive momenti di eccitazione sia positiva sia negativa, stanchezza, ect.
In alcuni casi, possono verificarsi altri disagi quali difficoltà ad addormentarsi, nell'alimentazione, enuresi notturna, scarso adattamento alla scuola materna, ect. In mancanza di questi segnali, molte volte il disturbo va scomparendo spontaneamente con la maturazione emotiva e linguistica data anche dall'inserimento nella scuola primaria.
Un ruolo importante lo ricoprono i genitori, i quali molte volte, vivendo le difficoltà verbali del bambino con preoccupazione e ansia, mettono in atto inconsapevolmente, atteggiamenti che vanno ad alimentare e cronicizzare il disturbo stesso. Per questo, per bambini dai 4 ai 6 anni, i genitori sono le persone che devono essere maggiormente aiutati dagli esperti per far si che una difficoltà nel bambino non diventi un problema nell'adulto. La balbuzie non rovina necessariamente la vita di vostro figlio.
Essa può avere un efficace impatto sulla vita di un bambino, ma può anche non averlo. Ci sono milioni di persone nel mondo che hanno imparato a vivere con la balbuzie e conducono una vita di successo e felice. Alcune di queste persone sono o sono stati famosi oratori come Winston Churchill, mentre altre sono persone “comuni” che gestiscono la balbuzie in modo che essa non impedisca loro di fare ciò che desiderano fare. Qualche consiglio:
- Parlate al bambino più lentamente in modo che abbia più tempo per coordinare i mille pensieri che affollano la sua testa... i bambini tendono alla velocità perché sono i loro pensieri ad essere velocissimi.
- Insieme al rallentamento della vostra parlata muovete di più la bocca (attenzione a non farlo troppo vistosamente);
- Evitate di parlare in dialetto, il bambino deve sapere che può parlare in un modo solo e senza sforzarsi.
- Potete giocare con lui a cantare o a rep pare (il ritmo disciplina la parlata e agisce sulla respirazione);
- Inventatevi dei giochi con dei pupazzi facendoli parlare (role-playing, i giochi di ruolo tendono ad allontanare il problema), siate creativi per coinvolgere di più il bambino giocando si impara meglio e con più facilità.
- Esiste anche la possibilità di balbettare per imitazione, quindi state attenti se ci sono altre persone che balbettano e lui ne è a contatto.