L’accostamento corpo e psicomotricità è dato dalla consapevolezza che la pratica psicomotoria svolge una funzione educativa, preventiva e terapeutica proprio tramite il corpo ed è particolarmente adatta ai bambini della scuola dell’infanzia, proprio in un età in cui la dimensione affettivo-emozionale e immaginaria è parte predominante della loro crescita.
La pratica psicomotoria, mediante la relazione, il gioco spontaneo, la mediazione degli oggetti, il movimento, la rappresentazione consente ai bambini di vivere il piacere senso-motorio, attraverso il quale si scopre il modo di accettare se stessi e gli altri. E’ dunque doveroso ribadire che la conoscenza del proprio corpo rappresenta la struttura concettuale su cui il bambino fonda l’acquisizione delle conoscenze.
Il primo step è chiamato accoglienza: durante questa situazione il bambino viene introdotto nello spazio psicomotorio rispettando il tempo e il luogo dove viene realizzato il progetto. L’insegnante coordina il momento servendosi del:
il circle time per richiedere attenzione e ascolto
- i saluti
- le regole da rispettare
- le consegne da rispettare.
Il secondo step è denominato gioco senso motorio: durante questo momento si sperimenta la percezione relativa al corpo, che insieme alle percezioni provenienti dall’esterno si procurano i dati sensoriali indispensabili per un gesto motorio pertinente, in modo da organizzare un comportamento efficace e eterogeneo. Verranno utilizzati attrezzi per strutturare percorsi motori quali: tappeti, coni, aste ,assi di equilibrio, cerchi, palle e costruzioni morbidi quali: cubi, scivoli, scale.
Il terzo step è denominato gioco simbolico: in questo momento si dà ai bambini la possibilità di assumere differenti ruoli, conoscere comportamenti e stati emotivi. Attraverso la trasformazione simbolica si attua il gioco del far finta di, i bambini lo sperimentano in attività individuali di gruppo esprimendo la propria interiorità. Il gioco simbolico dà la possibilità al bambino di sperimentare parti molto profonde di sé, di mettersi in gioco con gli altri costruendo relazioni possibili. Successivamente l’insegnante raccoglierà in circle time tutte le sensazioni dei bambini trasformandole in brevi racconti. L’utilizzo del gioco simbolico, fa in modo che il bambino sperimenti ciò che preferisce rappresentare nel suo mondo fantastico, si evolvono in lui processi di proiezioni di fantasie, bisogni, desideri e di identificazione.
Il quarto step è il gioco cognitivo: durante questo momento l’insegnante deve gradualmente far distaccare i bambini dal gioco e successivamente dargli la possibilità di trasferire i momenti dell’esperienza vissuta, le emozioni e gli stati d’animo su materiali concreti e quindi rappresentarli graficamente con l’utilizzo di colori, tempere acquerelli.
Il quinto step è la narrazione: l’insegnante mediante il circle time dà vita al braingstorming al fine di estrapolare esperienze positive e negative sia individuali che di gruppo giungendo al racconto emozionale del vissuto.
L’ultimo step è il momento del saluto: importante per far vivere ai bambini il distacco dallo spazio psicomotorio.
Durante l’organizzazione e la realizzazione del percorso di apprendimento l’insegnante ha un ruolo importantissimo in quanto deve definire gli obiettivi specifici e quelli formativi, le strategie, i contenuti atti a sostenere l’intero processo di apprendimento. L’insegnante deve impostare il percorso utilizzando una forma ludica e deve prevedere metodologie differenti tenendo conto del contesto e della fascia di età presa in considerazione. Si dovranno creare momenti stimolanti in modo che i bambini possano sperimentare le diverse indicazioni in modo fluido e dinamico, il docente infatti:
- eviterà di creare troppe pause
- riprenderà l’attenzione variando l’esecuzione dei giochi con diversi ritmi
- darà ai bambini la possibilità di trovare il modo per superare un ostacolo.
L’insegnante non dovrà tralasciare l’aspetto emotivo e psicologico del bambino, dovrà accoglierlo, ascoltarlo garantendogli sicurezza.