La diffusione della televisione ha gradualmente trasformato le abitudini di molte persone.
Questo strumento d’informazione di massa si è guadagnato un posto di primo piano tra le attività quotidiane, uno spazio che qualche volta finisce per trasformare l’uso in abuso da parte di chi ne usufruisce per intere giornate, lasciando poco spazio ad un atteggiamento critico di fronte ai contenuti ricevuti.
Ci sono indicatori qualitativi e quantitativi importanti per comprendere se l’uso del mezzo televisivo è eccessivo e rischia di sfociare in una vera e propria “dipendenza”. I principali segni sono:
- trascorrere davanti alla televisione un tempo superiore alle 2-3 ore al giorno;
- provare una certa euforia durante la visione delle immagini televisive;
- mostrare una sorta di “crisi di astinenza” con nervosismo e irritabilità nel momento in cui non sia possibile guardare la televisore;
- riduzione drastica delle attività di svago alternative alla visione della TV;
- rarefazione dei rapporti sociali;
- appiattimento delle capacità critiche nei confronti dei programmi televisivi;
- desiderio forte di acquistare i prodotti pubblicizzati attraverso il mezzo televisivo;
- confusione tra la realtà e la finzione televisiva, con accettazione di quanto presentato in TV come realtà assoluta.
La TV si è gradualmente trasformata da strumento d’informazione e intrattenimento nel tempo libero, in vero e proprio educatore di bambini al punto da rappresentare spesso una “compagnia virtuale”, talvolta preferita in parte o in tutto a quella reale.
Inoltre, ha cominciato a produrre modelli di vita che sono diventati sempre più esempi da interiorizzare e imitare. La TV è uno strumento che ha un’incredibile influenza sulle persone, soprattutto sui bambini.
Un bambino italiano su 10, secondo l’Eurispes ( un importante istituto di ricerca) guarda la televisione 4 ore al giorno questo aumenta uno stile di vita passivo ed è un elemento che può causare l’eccesso di peso e l’obesità. Anche se si guardano programmi educativi ci devono essere limiti e regole ben definite.
L’esempio è la prima regola importante, inutile negare la tv e poi collocarsi davanti ai nostri programmi, il bambino non capirebbe perché lui no e voi sì. Le pause tra un periodo di visione e una di gioco sono un modo per regolare in modo sano il tempo del bambino. Mai superare le due ore consecutive di TV, poi un bel gioco per sgranchirsi, meglio chiamarlo a mangiare in cucina, farlo davanti al televisore deconcentra non si rende neppure conto di ciò che assaggia e soprattutto quanto ne mangia.
- Fino ai 2 anni niente televisore, poiché ne è stato dimostrato l’effetto negativo a livello neurologico, delle immagini, suoni e luci che passano veloci sullo schermo. A questa età, il bambino non è ancora capace di distinguere realtà e fantasia, né di fare ragionamenti astratti; vive e pensa per emozioni e percezioni. Nei confronti di un assetto psicologico così particolare qualunque programma televisivo è destinato a provocare estrema confusione, producendo percezioni visive e sonore che potrebbero essere paragonate a vere e proprie allucinazioni, col rischio di deformare e condizionare negativamente la costruzione del senso di realtà da parte del bambino.
- Dai 3 ai 5 anni al massimo un’ora al giorno, meglio con la presenza di un adulto a cui chiedere spiegazioni e che faccia da filtro ad immagini o situazioni che lui non può capire. Commentare le immagini garantisce quell’interazione che la TV nega. Quanta più televisione si vede nei primi tre anni di vita, tanto più spesso c’è un deficit di attenzione ed un´iperattività all’epoca della scuola.
Dai 6 in su il problema a questa età è che giocano spesso anche con i video – giochi per cui le ore davanti ad un video raddoppiano. Documentari, film e cartoni animati non sono negativi e servono alla sua fantasia ma si corre il rischio di trascorrere quasi tutto il pomeriggio seduti al video. Attenzione il tempo massimo non deve superare le due ore complessive. Mai mettere la televisione in camera altrimenti i conti non torneranno mai.